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Dipendenza

La dipendenza è caratterizzata dal bisogno assoluto ed irrefrenabile, di tipo psicologico e/o fisiologico, di una determinata situazione, oggetto o sostanza. I sintomi tipici possono essere sia di tipo psicologico che fisiologico e comportamentale.

La dipendenza comporta spesso problematiche sempre più serie e cronicizzanti a livello sociale, lavorativo, familiare e affettivo.

A prescindere dalla situazione, oggetto o sostanza che la provoca, il fenomeno della dipendenza si connota con alcune caratteristiche specifiche:

  • continua ricerca della sostanza o situazione (craving) con perdita di gestione sul pensiero e sul comportamento indirizzati unicamente verso tale spasmodica ricerca;
  • perdita progressiva del controllo sull’utilizzo di ciò che provoca dipendenza;
  • necessità di aumentare la dose quantitativa o spazio-temporale per ottenere il medesimo effetto provato precedentemente (tolleranza o assuefazione);
  • presenza di astinenza più o meno grave nel caso in cui venga sospeso l’utilizzo di ciò che provoca dipendenza;
  • compromissione sempre più grave dei molteplici contesti vitali come quello sociale, lavorativo, familiare, affettivo.

La persona dipendente spende sempre più il suo tempo e le sue energie psicologiche e fisiche nella ricerca e nell’utilizzo dell’elemento da cui dipende. La ricerca e l’utilizzo aumentano progressivamente fino a diventare compulsione e a raggiungere livelli sempre più alti e pericolosi di ansia e stress. Contemporaneamente e varie sfere che compongono la vita dell’individuo vengono man mano trascurate e gradualmente compromesse.

Chi è affetto da dipendenza non riesce più ad avere il controllo sui propri impulsi psicofisici e compaiono sintomi e conseguenze quali:

  • discontrollo sui pensieri e sui comportamenti;
  • pensieri continui sulla sostanza e sulle modalità con le quali procurarsela;
  • livelli elevati di ansia;
  • depressione o altri disturbi dell’umore;
  • impulsività ed aggressività;
  • senso di colpa, di vergogna e abbassamento dell’autostima;
  • ossessioni e compulsioni;
  • problemi del sonno;
  • problemi di concentrazione, attenzione e memoria;
  • forte dispendio economico (per tutto ciò che concerne la ricerca e l’utilizzo della sostanza o di una certa situazione);
  • seri problemi nei rapporti interpersonali (alcune volte con la loro perdita);
  • seri problemi nel lavoro (alcune volte con la sua perdita);
  • isolamento.

Questi sintomi generano e mantengono attivo un circolo sempre più vizioso in cui pensieri e comportamenti verso la dipendenza provocano tensione, ansia, rabbia, stress, senso colpa, le quali a loro volta innescano ulteriori impulsi ed atteggiamenti di dipendenza.

Alcune volte la persona affetta da dipendenza mette a rischio la propria libertà, sicurezza ed incolumità, così come quella delle altre persone, pur di assecondare la propria dipendenza.

Possono essere distinte quattro grandi categorie di dipendenze:

  • dipendenza da sostanze psicoattive;
  • dipendenza da cibo (si vedano le disfunzioni del comportamento alimentare);
  • dipendenza di tipo comportamentale;
  • dipendenza di tipo sociale.

Le Dipendenze legati a fattori di tipo comportamentale e sociale che presentano i medesimi sintomi ed effetti della dipendenza da sostanze psicoattive.

Studi e ricerche in campo clinico hanno evidenziato le seguenti tipologie di dipendenza legate a situazioni comportamentali o sociali.

  • Dipendenza affettiva: il soggetto ricerca in modo spasmodico una fusione con l’altra persona, annullando se stesso e ponendo il partner come unico scopo della propria vita.
  • Dipendenza dagli acquisti (shopping compulsivo): è caratterizzato da pensieri continui circa lo shopping e comportamenti di acquisto ripetitivi ed incontrollabili.
  • Dipendenza dal fitness (detta anche fitnessdipendenza): consiste nella ricerca ossessiva della forma fisica perfetta attraverso palestre, centri di bellezza e prodotti correlati.
  • Dipendenza dal gioco d’azzardo: è caratterizzata dalla persistente incapacità di controllare e di resistere all’impulso di mettere in atto comportamenti di gioco d’azzardo, con puntate sempre più alte e rischiose per avere livelli di eccitazione progressivamente maggiori, anche con enormi perdite economiche.
  • Dipendenza dal gruppo: la persona viene inglobata all’interno di un gruppo, assorbendone ideali e abitudini, e non riesce a ritrovare la propria identità individuale.
  • Dipendenza dal lavoro (conosciuto anche come workalcholism o work-addiction): consiste in un abuso compulsivo di lavoro, con dedizione superiore alle otto ore al giorno e spesso nel week-end e in altri spazi liberi, fino alla totale dipendenza da pensieri e comportamenti incontrollabili relativi al lavoro.
  • Dipendenza dal mangiar sano (ortoressia): è l’ossessione psicologica per le regole alimentari, la scelta del cibo e le sue caratteristiche.
  • Dipendenza dal sesso (definita anche sessodipendenza o iper-sessualità): il sesso diventa un’esigenza primaria per il quale tutto il resto può venire sacrificato, con conseguenze sia sociali sia individuali e fisiche, queste ultime causate dal possibile sviluppo di disfunzioni sessuali.
  • Dipendenza dalla pornografia: è la consultazione ossessiva e compulsiva di immagini pornografiche, con eventuali comportamenti masturbatori.
  • Dipendenza dalle nuove tecnologie: da internet, dal telefono cellulare, dalla televisione, dai videogiochi, dai social network.

Noi tutti cerchiamo di soddisfare i nostri bisogni di affetto nel ricercare amici e amore, tramite la chat o senza, compriamo oggetti o vestiti che ci gratificano o di cui abbiamo realmente bisogno, mangiamo per sopravvivere ma anche per coccolarci, siamo alla ricerca di un piacere soddisfacendo naturalmente un bisogno. In breve cerchiamo di compensare con consapevolezza un bisogno di affetto.

In questo quadro tutto è nella norma. Queste azioni non fanno pensare ad una dipendenza, così come intendiamo “ la dipendenza da droghe”…di vario tipo o alcool o gioco d’azzardo. Queste dipendenze da sostanze, sono per gravità ad un livello superiore poiché in questi casi la persona è consapevole di agire un comportamento che può essere distruttivo, sappiamo di essere nel rischio di illegalità, di bancarotta, di grave danno alla salute ecc. Per quanto c’è una negazione da parte del dipendente della gravità del comportamento questo non esclude però la sua responsabilità.

Quindi nonostante tanta normalità nel cercare di “compensare una mancanza”, anche mangiando, comprando o chattando, possiamo entrare in dipendenza.

Quando sentiamo parlare di “dipendenza” siamo in balia di un comportamento che non riusciamo a gestire siamo in balia di una pulsione alla ricerca di un piacere che scaturisce da un disagio o insoddisfazione.

Se aggiungiamo una parola “compulsiva”, percepiamo un comportamento definito patologico, che è molto differente da una compensazione, ci aiuta a capire che il dipendente è in preda ad una idea ossessiva che lo porta ad agire, ma tutto ciò nel tempo diventa sempre meno “piacevole”.

Acquistare, mangiare, chattare non è il mio reale bisogno

QUINDI IL “DESIDERIO OSSESSIVO” COPRE E PRENDE IL POSTO DEL VERO BISOGNO NELL’AGIRE COMPULSIVO:

Più mi concentro sul desiderio

Più mi allontano dal bisogno

Se sono tanto impegnato a pensare a come procurarmi e mangiare il cibo, a “credere di relazionarmi” con tante persone in tutti i momenti della giornata, a quali e quante cose posso acquistare, non ho tempo per ascoltare “il vero bisogno” (o il vero problema-conflitto o la vera paura).

Tratti comuni di queste dipendenze sono:

  • cresce nel tempo un maggiore senso di vuoto e di ansia attraverso un investimento compulsivo.
  • si evidenzia un calo di interessi e scarso valore di sé, un notevole dispendio energetico anche nell’agire la compulsione stessa.
  • per tutti i dipendenti in uno stato avanzato è impossibile vedere una soluzione al loro malessere.

“Non riesco più a darmi un valore come Persona al di là del mio gesto compulsivo. Ma la dipendenza non mi soddisfa più”.